Rielaborare il conflitto. “Bunker”, un caso di arte relazionale

The contribution deals with the theme of the conflict on his positive side of reworking through a case of relational art. This is the process developed by Laura Morelli and related to the bombardment of the Dalmine steelworks on the 16th of July 1944. Between 2006 and 2007 the artist faced the elaboration of what happened across an historical research and an artistic/relational project that involved groups of people who had suffered the loss of their loved ones and she worked on a collective restitution, later proposed to the public. The process of artistic transposition came to a huge impactful installation welcomed by the Dalmine steelworks. In 2016 the installation was rebuilt in the chapel S. Francesco of Università Cattolica in Milan capturing a new performance dimension compared to the multiple implications of the current conflict and in its elaboration.Il contributo affronta il tema del conflitto sul versante positivo della sua rielaborazione attraverso un caso di arte relazionale. Si tratta del processo messo in campo da Laura Morelli legato al bombardamento avvenuto il 16 luglio 1944 sulle Acciaierie Dalmine. Tra il 2006 e il 2007 l’artista affronta la rielaborazione di quell’ accaduto attraverso una ricerca storica e un progetto artistico/relazionale di coinvolgimento di gruppi di popolazione che avevano subito la perdita dei propri cari, impegnandosi in una restituzione collettiva, poi proposta al pubblico. Il processo di trasposizione artistica arriva a un'installazione di grandissimo impatto accolta dalle Acciaierie Dalmine. Nel 2016 l’installazione viene ricreata nella cappella S. Francesco dell’Università Cattolica di Milano cogliendone una nuova dimensione performativa rispetto alle molteplici implicazioni del conflitto attuale e alla sua elaborazione